“Today is gonna be the day”. Oggi è il giorno in cui Liam e Noel Gallagher avrebbero dato una notizia clamorosa e la promessa è stata mantenuta.
Gli Oasis rinascono dalle proprie ceneri per una reunion inaspettata e sensazionale, facendo crescere l’attesa per l’arrivo dell’anno che verrà. La band di Manchester si era separata dopo una violenta lite fra i due frontman del gruppo, causando un forte dispiacere tra i loro fan in tutto il mondo, i quali si erano ormai abituati alle carriere da solisti dei due artisti inglesi. Il 2025 sarà, dunque, l’anno degli Oasis, ma c’è chi non riesce a rimanere tranquillo visto l’equilibrio costantemente precario tra i fratelli Gallagher e la data di inizio del tour, decisamente distante per poter fare un sospiro di sollievo. La motivazione, tuttavia, non manca, dato che questa riunione frutterà alla band di “Wonderwall” ben 400 milioni di sterline.
Gli Oasis rappresentano il culmine di un momento storico in cui la scena underground inglese faceva particolarmente rumore nel mondo musicale e culturale, mentre questa s’impadroniva di tutte quelle fabbriche e zone della città in disuso, figlie della ormai antica rivoluzione industriale.
Era il 1994, i big della musica londinese erano una realtà ben lontana da quella dove un gruppo di ragazzi della classe operaia inglese iniziavano a muovere i loro primi passi sui piccoli palchi locali. Qualche anno prima, Liam si approcciava alla musica diventando il leader nei The Rain, nome che omaggiava i Beatles, ma che venne successivamente cambiato in “Oasis”.
In quell’anno, dopo aver assistito ad un loro concerto, Noel propose al fratello di farlo entrare nel gruppo, con la clausola che venissero cantate solo le sue canzoni, dando così l’incipit a una carriera di successi, sebbene travagliata. Dopo alcuni show nei locali di Manchester e dintorni, la scintilla avvenne dopo l’incontro con le Sister Lovers, un complesso femminile che invitò i Gallagher a seguirle a Glasgow per uno spettacolo.
Arrivati in Scozia i problemi non mancarono, gli Oasis non erano stati inseriti nel programma della serata e ottennero solo la possibilità di esibirsi in quattro brani della loro scaletta. La fortuna volle che proprio a quell’evento presenziò Alan McGee, fondatore della casa discografica indipendente Creation.
Quell’incontro rappresentò la definitiva rampa di lancio per la band, la quale potè iniziare a lavorare al loro primo album. A quel punto, mentre mezzo mondo piangeva la scomparsa di Kurt Cobain, gli Oasis pubblicarono il loro primo singolo “Supersonic”, che segnò l’inizio di un’escalation di successi che man mano spianarono la strada alla band, che diventerà tra le più apprezzate al mondo, raggiungendo moltissime generazioni.
In quello stesso anno uscì il loro album di debutto “Definitely maybe” e l’anno dopo fu la volta di “(What’s the story) Morning glory?” (1995). La favola cominciò ad incrinarsi quando il rapporto tra i due fratelli iniziò a dare segni di cedimento.
Alcuni show si trasformavano in grottesche sceneggiate che spesso sfociavano in alcool e risse, fino all’anno della rottura, il 2009.
Con dieci album all’attivo di cui tre dal vivo, gli Oasis sono un diamante della musica contemporanea inglese, il cui scioglimento si rivelò un trauma per il Regno Unito, che ora è in subbuglio per questo inatteso ricongiungimento.