Partenza tempestosa per “Megalopolis”, il nuovo progetto cinematografico di Francis Ford Coppola. Il regista ottantacinquenne ha dedicato anima e corpo (e tanti soldi) per realizzare questa “mega” pellicola dai tratti epici e, al contempo, futuristici, ma il suo percorso non sta avendo un risvolto molto liscio.
Il film, distribuito da Eagle Pictures, è dotato di un cast stellare che vede in prima linea nomi storici e talenti della nuova moderna scena hollywoodiana, tra cui Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Jon Voight, Shia LaBeuof, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne e tanti altri. La trama appare originale e coinvolgente, ambientata a New Rome, una versione di New York in cui Roma non ha mai perso la leggendaria potenza, ampliata fino a prendere il sopravvento sul mondo contemporaneo. Alcuni personaggi sono una rappresentazione rivisitata delle personalità che hanno reso grande la Roma antica, come il protagonista Cesar Catilina (Adam Driver), visionario architetto con un’idea utopistica in mente, far rinascere la città distrutta da una catastrofe, utilizzando un materiale mai sperimentato, il Megalon. Il suo piano è, tuttavia, ostacolato da Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito), il sindaco della metropoli che, non convinto della buona riuscita del progetto di Cesar, tenterà di ostacolarlo. Nel frattempo, Julia (Nathalie Emmanuel), figlia di Cicero, si innamora di Cesar, il che la trascina in un contrasto con il padre. A questo caos si aggiunge Clodio Pulcher (Shia LaBeouf), il cugino di Cesar ossessionato dalla ragazza.
Megalopolis si sta rivelando più controverso di quanto anche lo stesso Coppola potesse immaginare. Quest’ultimo, noto per la sua tendenza a sfidare le regole dell’industria cinematografica, ha investito tutto su quest’opera da oltre 100 milioni di dollari, costringendolo a vendere il suo amato vigneto per finanziare la pellicola. Il caos del film si è, tuttavia, riversato sulla realtà, in particolare dopo la fallimentare strategia di marketing adottata dalla società canadese Lionsgate, che ha presentato un teaser in cui venivano esposte le stroncature della critica ai danni di vecchie glorie della filmografia di Coppola, come “Il padrino” (1972) definito “un film sciatto e autoindulgente” e “Apocalypse Now” (1979) rappresentato come “un’epica spazzatura”. Lo scandalo si è concretizzato quando è risultato che le citazioni, messe alla berlina dalla casa produttrice, non hanno trovato un riscontro negli archivi, dimostrandone la falsità. Questo fatto ha suscitato l’ira dei critici, fino a costringere Lionsgate a ritirare il teaser poche ore dopo, in seguito a delle scuse pubbliche. Megalopolis, presentato al Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane il 16 ottobre, ha diviso la critica tra chi l’ha apprezzato e chi l’ha ritenuto troppo caotico. Ora non resta che aspettare il giudizio più importante, quello del pubblico in vasta scala.