DALL’ITALIA
Tra verità e finzione, l’essere umano ha fede solo nei confronti di Dio, ma tende a dubitare di tutto il resto di cui non può fare esperienza diretta. Le teorie del complotto sono sempreverdi e continuano ad esserlo man mano che la scienza diventa sempre meno accessibile al cittadino comune. Dal “terrapiattismo” alla negazione di grandi eventi storici, curiosa è la teoria che disconosce l’arrivo dell’uomo sulla luna nel 1969, una delle più grandi conquiste scientifiche del millennio. Questa congettura negazionista è alla base di “Fly Me to the Moon”, una commedia sentimentale diretta da Greg Berlanti e in uscita nelle sale italiane l’11 luglio.
La pellicola, distribuita da Eagle Pictures, è ambientata negli anni ‘60, periodo di forte competizione scientifica tra Stati Uniti e Unione Sovietica, e racconta la storia d’amore tra la giovane Kelly Jones (Scarlett Johannson), prodigio del marketing assunta dalla NASA per gestirne l’immagine pubblica e Cole Davis (Channing Tatum), direttore del programma di lancio dell’Apollo 11. L’incontro tra i due avviene quando Kelly viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla luna, allo scopo di tutelare la reputazione del governo e dell’agenzia aerospaziale in caso di fallimento del programma Apollo.
Nel cast, oltre ai due interpreti protagonisti Tatum e Johannson, sono presenti anche Woody Harrelson, Jim Rush, Ray Romano, Peter Jacobson, Joe Chrest e Christian Clemenson. Il regista, Greg Berlanti, è già noto al pubblico per aver diretto “Tre all’improvviso” (2010), “Lanterna Verde” (2011) e “Free Guy” (2021). Svariate sono anche le serie televisive delle quali ha gestito la regia, da “Arrow” (2012-2020) alla più recente “You” (2018-in corso), prodotta da Netlix.