GALLIPOLI
Già partita da alcuni giorni a Gallipoli l’ordinanza sindacale “contingibile e urgente” che vieta (con una sanzione pecuniaria da 25 a 150 euro) di girare per strada a torso nudo o con abiti succinti nei luoghi “in” della Città Bella.
Ma se il buongiorno si vede dal mattino, c’è chi continua a fare orecchio da mercante. Con tanto di foto (a detta dell’autore scattata venerdì pomeriggio nella centralissima via Antonietta De Pace, nel centro storico, tra la cattedrale di Sant’Agata e Palazzo “Balsamo, sede storica del Palazzo di Città) a documentare l’altra faccia della medaglia (in questo caso l’ordinanza del sindaco Stefano Minerva) è il capogruppo di “Gallipoli Futura” (forza politica di opposizione in Consiglio comunale) Flavio Fasano, che su Facebook commenta ironico: «Souvenir da Gallipoli (foto scattata ora) Ordinanza sindacale sul decoro “rispettata” in pieno!!!».
Sarà per l’assenza di un’adeguata e più incisiva segnaletica che richiami al rispetto del decoro in luogo pubblico, sarà anche per il caldo torrido di queste ultime ore, ma immagini come quella che Fasano ha documentato in foto, se ne vedono un po’ dappertutto, e un po’ a tutte le ore, e anche in luoghi altrettanto blasonati, come ad esempio il centrale corso Roma.
«Le ordinanze si possono fare, e si possono anche non fare, non è questo il problema. Ma una volta fatte, come in questo caso, bisogna anche farle rispettare. Diversamente sarebbe più opportuno non farla proprio», osserva un ex assessore della Giunta Minerva.
Gallipoli, si sa, oltre che per le spiagge e il mare cristallino, è anche una città di cultura e d’arte, e con le 9 ultracentenarie confraternite, oltre che di turismo, vive anche di tradizioni religiose, con un centro storico che merita il massimo rispetto, non solo dei cittadini residenti, ma anche dei vacanzieri. E vedere in giro per la città comitive di ragazzini in tenuta da spiaggia o ragazzine in bikini o con abiti succinti, “non è proprio il massimo”, anche a costo di dover apparire esageratamente puritani.
Dello stesso avviso -e non poteva andare diversamente- è anche il sindaco Stefano Minerva, finito suo malgrado sotto i riflettori dei media: «sì, occorre provvedere a una più attenta vigilanza -dichiara, assicurando di avere già dato le opportune direttive- e se non lo capiscono con le buone, fare pure un po’ di multe, perché nel centro storico o su corso Roma non è proprio possibile girare in quella maniera, così com’è documentata in foto».
L’ordinanza sindacale, che resterà in vigore sino a tutto settembre, vieta pure l’ingresso in pantaloncini e canotta negli uffici comunali. Per i contravventori c’è già pronta per loro una multa che, come detto, parte da 25 euro a 150 euro: e come si dice da queste parti, “uomo avvisato, è mezzo salvato”.