LECCE
Dopo l’anteprima dello spettacolo “Strange Fruit: la voce di Billie Holiday per i diritti civili”, nell’ambito del festival Conversazioni sul futuro, e la presentazione del romanzo “Una cosa per la quale mi odierai” della cantautrice e scrittrice Erica Mou (Fandango Libri), proseguono le attività di Matrie. Attraverso i vari linguaggi della cultura e delle arti performative, il progetto dell’associazione UASC, sostenuto dalla seconda edizione dell’avviso “Futura – La Puglia per la parità”, promosso dal Consiglio regionale della Puglia, riflette su un modello di società più inclusiva, affrontando anche le questioni di genere e lo spinoso tema del lavoro delle donne (conciliazione tra occupazione e vita privata, questione salariale, accesso ai servizi), troppo spesso accantonato nel dibattito pubblico.
MOVIMENTI TERRA
Giovedì 14 novembre dalle 20:30 (ingresso libero) le Officine Culturali Ergot di Lecce ospitano la presentazione di “Movimenti terra – Earth movers” di Simona Cleopazzo (Collettiva edizioni | Prose minime), con traduzione in inglese di Micol Grasso, una nota di Stefania Zecca e foto di Luca Ruberti. Una raccolta poetica che non solo descrive, ma incarna il mondo operaio, raccontando una condizione di vita segnata dalla ripetizione e dal sacrificio generazionale. Dialogando con Osvaldo Piliego, l’autrice esplorerà il significato della sua scrittura, che si trasforma in uno strumento di riflessione sociale e politica. La poesia di Cleopazzo è priva di fronzoli, con un linguaggio crudo e diretto che riflette una realtà senza compromessi. Ogni parola è cesellata, spogliata di ogni orpello per esporre un’essenza nuda e aspra, capace di scuotere la coscienza del lettore. In questo contesto, il libro non è solo una raccolta di versi, ma un grido collettivo che emerge dai capannoni industriali, dai macchinari spietati, dagli allarmi che suonano, dai corpi consumati dalla fatica e dal tempo. La scelta di aprire con due poesie dedicate al suo amico Ivan e alla poeta Nella Nobili conferisce al libro una dimensione di universalità. La loro presenza richiama una verità che attraversa i confini personali per diventare voce comune, cercando connessioni e dissonanze tra le esperienze operaie e il mondo della poesia. Cleopazzo racconta una realtà in cui il corpo delle operaie si fa voce, testimone silenzioso delle dinamiche di potere. Questo corpo è tangibile, ferito, esprimendosi attraverso la carne e il sangue. È un corpo che incarna il dolore, non solo fisico ma anche sociale, e che racconta senza parole ciò che altrimenti rimarrebbe nascosto. Il poema diventa una denuncia politica, un atto di resistenza che, attraverso la poesia, ristabilisce un dialogo con una verità spesso ignorata o taciuta. Con Movimenti terra, Cleopazzo non solo rappresenta, ma vive la realtà che descrive, rendendo visibile ciò che è essenziale e trascurato. La poesia diventa così uno strumento di lotta, un linguaggio vivo che si muove tra le vite di chi vive ai margini, portando alla luce una dignità indomabile che sfida il silenzio imposto. Simona Cleopazzo ha pubblicato i romanzi “Tre noci moscate nella dote della sposa” (Lupo Editore, 2012), “Irene e Frida” (Musicaos editore, 2016), “150+1 poesie” (Collettiva edizioni indipendenti, 2018), “Questi giorni” (Sensibili alle foglie, 2020). Attualmente cura le “Conversazioni filosofiche e femministe a domicilio” e il laboratorio permanente di scrittura poetica “Parole, segni, svolazzi”.
NON SI PUÒ PIÙ CANTARE NIENTE?
Domenica 17 novembre dalle 12:00 (ingresso libero) a Tagliatelle – Stazione Ninfeo di Lecce, dopo la visita guidata a cura di Earth alla scoperta delle bellezze del Ninfeo delle Fate e dell’antica Masseria, con vista sul Parco delle Cave di Marco Vito (info e prenotazioni masseriatagliatelle.it/visita-ninfeo), spazio all’inedito spettacolo “Non si può più cantare niente?”. Il cantautore Massimo Donno, la cantante Serena Spedicato e il giornalista Pierpaolo Lala condurranno il pubblico – tra canzoni, aneddoti, riflessioni serie e incursioni ironiche – in un viaggio alla scoperta del sessismo, del razzismo, dell’omofobia e del patriarcato nella musica italiana, dal passato ai giorni nostri. Lo spettacolo riflette su un tema di grande attualità: la sensibilità contemporanea sta davvero limitando la libertà artistica, come sostengono alcune persone, o sta promuovendo maggiore consapevolezza e rispetto nelle rappresentazioni di genere? L’idea non è censurare o riscrivere il passato, ma offrire uno spazio per un ascolto critico e consapevole e una riflessione sui valori trasmessi dalla cultura pop attraverso i testi delle canzoni.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il progetto si concluderà alle Officine Cantelmo di Lecce con un incontro per riflettere sul tema del lavoro delle donne, in particolare nel settore della cultura, dello spettacolo e delle arti performative (venerdì 29 novembre alle 18:30), con la presentazione del libro “Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” della giornalista Enrica Simonetti, uscito per Manni Editori, e con lo spettacolo “Veleno” della Compagnia Tarantarte con regia e coreografia di Maristella Martella con Laura De Ronzo, Manuela Rorro, Giulia Piccinni e Adele Benlahouar (domenica 1 dicembre dalle 18:00).