DALL’ITALIA
Ad oltre un ventennio dalla sua scomparsa, Alberto Sordi è tornato al cinema per raccontare la sua più grande storia. Il 28 giugno, infatti, è arrivato sul grande schermo “Alberto Sordi Secret”, un docufilm diretto da Igor Righetti, cugino dell’attore, che narra l’incredibile vita di Albertone, tra aneddoti mai emersi e affascinanti dettagli di vita familiare rimasti lontani dalle telecamere della vita pubblica. Dall’Italia a San Marino, il documentario ripercorre i luoghi e i volti che hanno fatto parte della quotidianità del monumentale attore romano, deceduto nel 2003.
Celebre come pochi, sia in Italia che all’estero, Sordi è un pilastro storico della bella cinematografia italiana, fama che l’ha portato ad essere definito, dai fan e non solo, “l’ottavo re di Roma”. Difficile evidenziare le sue opere migliori, tuttavia, è impossibile non citare performance memorabili, come quella ne “I vitelloni” (1953) di Federico Fellini e “Il marchese del Grillo” (1981) diretto da Mario Monicelli e ambientato a Roma all’alba dell’Ottocento.
Iconica è la sua interpretazione in “Un americano a Roma” (1954), film da cui è tratta la popolare battuta “Macaroni … m’hai provocato e io te distruggo, maccaroni! Io me te magno!”, che ha reso Alberto Sordi un simbolo, non solo cinematografico, ma anche di italianità. Infatti, all’interprete possiamo affidare il merito di aver fatto da vetrina allo stile di vita dell’Italia dell’epoca, dal borghese all’italiano medio, utilizzando una comicità semplice e leggera correlata ad una recitazione sempre eccellente.
Un nome gigante, entrato nei cuori e nelle memorie degli italiani, ma uscito dai titoli delle sue pellicole. Dal dicembre 2003 quel nome brilla nel centro di Roma, a pochi metri dalle piazze storiche della città, dove si trova l’incantevole Galleria intitolata all’attore.